Domande – Risposte

Una pagina dove il Dott. Semeraro risponde a domande e curiositá.

Avere delle micro cisti ovariche non significa avere la sindrome del ovaio policistico specialmente se la paziente ha un ciclo regolare. Per diagnosticare la sindrome del ovaio policistico debbono essere presenti due di queste tre condizioni: ovaie policistiche alla ecografia con disposizione sotto-corticale a corona di Rosario in un numero perlomeno di 10/12 microcisti; iperandrogenismo; oligo/amenorrea.

Gli accertamenti utili per chiarire questa situazione saranno decisi sulla base della visita ginecologica e di una accurata anamnesi; in generale gli accertamenti che si possono consigliare per chiarire un quadro di questo genere sono: FSH, LH, PRL, 17-BETA-E2, TESTOSTERONE, SHBG, TSH. Inoltre sarà consigliabile un’ecografia pelvica transvaginale per valutare il volume e la morfologia delle ovaie.

Il fatto che abbia un clico ritardante, sia in sovrappeso e abbia la mamma con insulino resistenza la colloca certamente in una condizione di rischio per poter avere un’alterazione endocrino metabolica. Da una parte bisogna verificare se presenta una sindrome del ovaio policistico, per accertarlo veda nella risposta alla domanda precedente quali accertamenti vengono consigliati; inoltre dovrà eseguire comunque una valutazione del metabolismo glucidico o per mezzo del test HOMA o mediante una curva a carico di glucosio.

Non esiste una causa unica e certa della PCOS; a seconda delle varie condizioni cliniche si intersecano l’iperandrogenismo, le insulino-resistenza e l’aumento ponderale. Il quadro clinico dipenderà dalla prevalenza di qualcuno di questi fattori. Da ciò consegue che non esiste una cura risolutiva per la PCOS.

I sintomi della PCOS si possono distinguere in tre gruppi: quelli da iperandrogenismo (irsutismo di vario grado, acne, alopecia androgenetica); quelli mestruali (cicli ritardanti, abbondanti, periodi di amenorrea); quelli metabolici(obesità, insulino resistenza); poi in via collaterale abbiamo quelli ostetrici (infertilità, aborti, poliabortività, patologia ostetrica). Da quanto detto ne consegue che non esiste la cura per la PCOS, ma si attueranno dei regimi terapeutici diversi a seconda del quadro sintomatico.

Secondo me: la PCOS deve essere inserita all’interno di uno schema PNEI; qualsiasi perturbazione dei tre o quattro sistemi della PNEI può essere causa o concausa efficiente della sindrome in questione; quindi sarà indispensabile valutare sempre anche la presenza di fattori stressanti (nel senso di disturbanti) gli altri sistemi non apparentemente interessati dalla sindrome (psiche, sistema nervoso, sistema immunitario).

Se vuole chiarimenti può contattarmi.

La PCOS è una sindrome multiforme, ciò significa che ogni donna ha la sua PCOS; secondo la medicina accademica noi ci rivolgiamo alla paziente con PCOS offrendogli delle terapie sintomatiche a seconda del quadro clinico. La pillola contraccettiva può essere usata come terapia sintomatica della irregolarità mestruale, dell’acne e dell’irsutismo; si sceglieranno pillole diverse a seconda della predominanza dell’irsutismo nel quadro clinico.

Secondo me: questo modo di intendere la medicina è a parer mio limitativo, dato che mira alla risoluzione dei sintomi; quello che la medicina, secondo me, deve fare è cercare, dove possibile, la causa o la concausa efficiente del quadro clinico. Ciò è possibile, in parte, con i mezzi che ci dà la medicina accademica, ma andando a cercare fattori disturbanti anche in sistemi che apparentemente non sono coinvolti, secondo la fisiopatologia classica, nel quadro sindromico; là dove ciò non fosse sufficiente per chiarire la clinica della specifica paziente si potrebbe utilizzare qualche tecnica di valutazione energetica. Personalmente mi avvalgo della kinesiologia applicata per approfondire il diagnostico; in questo modo si possono scoprire relazioni causali altrimenti insospettabili.

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Innanzitutto bisognerebbe sapere se lei presenta una insulino-resistenza nell’ambito della PCOS; In base a ciò che mi dice essendo in sovrappeso lei ha una buona probabilità di trovarsi in questa condizione metabolica. Se così è lei non deve parlare di dieta ma deve parlare di cambiamento lo del suo stile di vita; ciò coinvolge non solo la dieta che deve avere specifiche caratteristiche, ma anche una adeguata quantità di movimento quasi giornaliero. Per la dieta in poche parole deve mangiare seguendo l’indice glicemico utilizzando alimenti con indice glicemico minore di 70. Per il movimento deve fare un’attività aerobica per non meno di 50 minuti per cinque volte alla settimana. Se riesce a fare ciò nell’arco di qualche mese, probabilmente si modificherà anche il suo atteggiamento metabolico. Se ciò non fosse potrà utilizzare, su consiglio del ginecologo, farmaci insulino sensibilizzanti.

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