Domande – Risposte

Una pagina dove il Dott. Semeraro risponde a domande e curiositá.

Questa situazione è rara ma possibile; può dipendere dalla reazione del tuo organismo e in questo caso nell’arco di 2-3 mesi la situazione si dovrebbe risolvere;se, invece, la pillola che usi  contiene il levonorgestrel, questo è un progestinico di sintesi, potrebbe essere la causa di tale disturbo in quanto pur essendo un ormone femminile deriva dal testosterone, e quindi ne conserva in parte “la memoria funzionale”.

Secondo l’organizzazione mondiale della sanità per prescrivere una pillola non è necessaria una visita ginecologica di è indispensabile fare delle analisi del sangue; ciò che è fondamentale è una accurata anamnesi: sia quella familiare (diabete, trombofilia, … e tutte le condizioni che possono controindicare l’uso della pillola); sia la patologica remota per mettere in evidenza patologie che possono controindicare l’uso della pillola; sia considerare le abitudini di vita (fumo, alcol, uso di sostanze); inoltre sarà indispensabile misurare la pressione arteriosa.

Naturalmente può essere consigliabile fare la visita ginecologica e le analisi del sangue per fare controllo se è molto tempo che non lo si è fatto.

Dobbiamo considerare due aspetti:

1) dal punto di vista contraccettivo il colto interrotto presenta una bassa efficacia (basso indice di Pearl; sia perché ci può essere una fuoriuscita di liquido seminale prima dell’eiaculazione orgasmica sia perché possono intervenire molte situazioni ambientali che possono “distrarre” il partner a cui è demandata tutta la responsabilità di tale metodo contraccettivo.
2) dal punto di vista della salute tale metodo contraccettivo non protegge minimamente dalle malattie a trasmissione sessuale, ciò deve essere sempre tenuto presente durante un incontro sessuale.

La contraccezione ormonale mediante l’applicazione di un anello medicato con i due ormoni necessari (un estrogeno e un progestinico) è un’ottima scelta ma richiede naturalmente una certa dimestichezza con i propri genitali, perché bisogna imparare ad inserirlo e a gestirlo nel caso esca durante un rapporto sessuale. Naturalmente il vantaggio più grande è quello che è assolutamente nascosto agli altri e che una volta posizionato in vagina lo si porta per 21 giorni senza bisogno di ricordarsi tutti i giorni la pillola o una volta settimana di cambiare il cerotto.

Nella mia esperienza una volta che una donna ha preso dimestichezza con l’uso del cerotto si fidelizza al suo uso.

Data la sua età è consigliabile effettuare una visita ginecologica per controllare che non ci sia patologia in atto (sia pelvica che mammaria) e in base alla anamnesi e allo stesso esame obiettivo fare degli accertamenti di  laboratorio e una mammografia per valutare la presenza di condizioni che controindicano l’uso della pillola infine prendere la pressione arteriosa. Se tutto ciò ha dato esito negativo potrà prendere delle pillole specifiche che presentano nel foglietto illustrativo l’indicazione di ” flussi mestruali abbondanti”, tale pillola contiene estradiolo valerato e dienogest.

Questa situazione è abbastanza frequente, è sempre consigliabile fare una visita ginecologica eventualmente completata con una ecografia, ma nella stragrande maggioranza dei casi la pillola può essere continuata tranquillamente e nell’arco di uno o due mesi si vedrà la risoluzione del problema. Se ciò non dovesse avvenire è probabile che bisognerà sostituire pillola o con un’altra che contenga un diverso progestinico oppure con una che contenga una maggiore dose di estrogeno. L’efficacia non è assolutamente modificata stia tranquilla.

Questo sintomo potrebbe rappresentare una manifestazione di una incipiente o già instaurata menopausa mascherata dall’uso della pillola. Per verificare se si trova in questa condizione fisiologica della donna può continuare ad assumere la pillola e la mattina dell’ottavo giorno, ossia del giorno in cui deve assumere la prima pillola della scatola seguente, farà prelievo di sangue per dosare l’ FSH. Tale valore se sarà alto ci permetterà di considerare le sue ovaie di una condizione menopausa in questo caso contatti il suo ginecologo.

Il tempo di tolleranza per aver dimenticato una pillola è il genere di 12 ore per alcune pillole che contengono il drospirenone tale tolleranza può arrivare a 18 ore. Quindi aver preso subito una pillola non la protegge da un’eventuale gravidanza se ci sono stati rapporti sessuali in questo intervallo di tempo perché potrebbe essere insorta una ovulazione. In questo caso ossia se ha avuto rapporti sessuali potrebbe ricorrere all’assunzione di una pillola del giorno dopo che contenga ulipristal che le darà una tranquillità di circa il 90%.

Le pillole contraccettiva si distinguono in due gruppi: quello da 21 confetti che richiede una pausa di sette giorni (per sette giorni non deve assumere la pillola), e poi c’è quello da 28 confetti in cui non c’è la pausa e quindi il giorno dopo che ha preso il 28º confetto di una scatola deve assumere il primo confetto della scatola seguente. In questo modo sembra che con le pillole continuative non ci sia l’interruzione invece le 28 pasticche sono costituite da 24 o26 vere e da 4 o 2 “fasulle”; quindi in queste pillole in realtà c’è una pausa di 4 o 2 giorni.

Che la pillola contraccettiva faccia ingrassare è un fantasma dell’immaginario collettivo. In quasi il 90% delle pazienti le variazioni ponderali si collocano tra zero e due chili di aumento, in alcune pazienti la pillola fa “dimagrire”. Non è possibile sapere con nessuna analisi se la pillola la farà ingrassare oppure no; un medico abituato a valutare le costituzioni potrà individuare dei soggetti che possono essere a rischio di aumento ponderale, ma poi è solamente l’uso della pillola che ci dirà se ingrasserà veramente. Quindi il consiglio è di prendere la pillola tranquillamente e pensarsi tutti i mesi quando comincia una nuova scatola se c’è un aumento ponderale che rimane sotto ai 2 chili direi che va tutto bene se i chili diventano 3 o 4 si rivolga al suo ginecologo.

No, quando si comincia una pillola anticoncezionale bisogna avere rapporti protetti per 7/10 giorni.

No la fertilità varia a seconda delle fasi del ciclo mestruale. Se una donna ha un ciclo mestruale (intervallo di tempo che intercorre tra il 1° giorno di una mestruazione e il 1° giorno della mestruazione seguente) irregolare, con variazioni di oltre 2/3 giorni in più o in meno rispetto ai 28gg giorni), non è possibile avere un’indicazione affidabile sui giorni veramente fertili. In una donna, invece, con un ciclo mestruale regolare i giorni di massima fertilità sono quelli che precedono o seguono di 3 o 4 giorni l’ovulazione. Ho detto di massima fertilità ma tutti i giorni che precedono l’ovulazione fino al sette e possono essere a rischio. Un periodo certamente meno fecondo e quello immediatamente pre mestruale (due o tre giorni prima del flusso mestruale). L’intervallo ovulatorio in una donna con ciclo mestruale regolare si ottiene applicando questa formuletta: N°-(12 e 14) (N°=numero dei giorni che dura il ciclo mestruale). Ripeto e sottolineo che questa formuletta può essere utilizzata solo in donne che hanno cicli mestruali regolari.

Una analisi molto sofisticata dello specifico progestinico di questa pillola contraccettiva (drospirenone) potrebbe spiegare questa condizione con l’azione anti-androgena dello stesso, dato che gli androgeni sono certamente interessati nell’induzione della libido anche nella donna; ciò porterebbe a dire che basta cambiare la pillola assumendone un’altra con diverso progestinico per risolvere il problema. Purtroppo non è così, nella maggior parte delle donne questo effetto collaterale permane anche con altre pillole; probabilmente ciò è dovuto ha una maggiore sensibilità agli ormoni dei centri nervosi coinvolti.

Voglio subito chiarire che ciò che hanno fatto i colleghi è assolutamente in linea con quanto viene detto dalla letteratura medica mondiale e dalle linee guida.

Io non sono d’accordo con questo comportamento; non tiene conto della fisiologia della riparazione tissutale. Provo a spiegarmi in poche parole.

L’IVG è un vero atto chirurgico, quindi la parete dell’utero rimane cruentata (lesionata), e dovrà ripararsi secondo i processi riparativi che noi medici abbiamo studiato in Fisiologia e in Patologia Generale; qualsiasi noxa (causa) alteri tali processi riparativi può perpetuare l’infiammazione tissutale non permettendo il raggiungimento della guarigione. Quindi la sua sintomatologia (perdite ematiche, dolori) è l’espressione di quella infiammazione che lo IUD (corpo estraneo = noxa patogena) ha indotto nella cavità uterina; nulla di grave, purtroppo però l’unica soluzione è estrarre lo IUD, per far guarire velocemente il suo endometrio.

Potrà rimettere lo IUD dopo 3/4 mesi, oppure optare per altro metodo contraccettivo.

Il contraccettivo “migliore” in assoluto non esiste; bisogna individuare con il ginecologo quello “migliore” per la specifica paziente, tenendo conto dei vari momenti della vita, dell’età, delle condizioni fisiche, della frequenza dei rapporti sessuali,  si può ricorrere a diversi metodi contraccettivi in base: all’efficacia, all’innocuità per la salute, alla reversibilità, alla facilità e comodità d’uso e all’accettabilità per se stessi e per il partner (contraccezione di coppia).

Se è successa una di queste situazioni:

– Eiaculazione intravaginale (certa o sospetta)

– Rottura del preservativo (va sempre controllato)

– Preservativo in vagina

– Coito anteportam (sperma in sede vulvare)

– Dimenticanza di 1 o più pillole (meglio rivolgersi al ginecologo)

se la paziente è maggiorenne si deve recare in farmacia il prima possibile e chiedere ELLAONE (non sto facendo pubblicità sto consigliando, per una urgenza, il farmaco più efficace – 90% vs 80%-); nella confezione c’è 1 cpr da assumere prima possibile, 1 sola volta. Se invece la paziente è minorenne si deve rivolgere ad un consultorio pubblico, o a ginecologo privato, o al suo medico curante per ottenere la prescrizione di ELLAONE.

La pillola contraccettiva permane nello stomaco tra le 3 e 4 ore se vomiti entro le quattro ore, verosimilmente, avrai vomitato anche la pillola quindi è come se non l’avessi assunta. Dato che calcolando il tempo di emivita della pillola si è protetti fino a 18 ore per le pillole che contengono dospirenone e 12 ore per tutte le altre, converrà prendere una nuova pillola entro questo  intervallo per evitare di vomitare nuovamente e poi continuare a prendere normalmente la pillola. Naturalmente al computo mensile mancherà una pillola.

No tutto questo non è vero. Non creano pericoli per il futuro procreativo della donna, possono essere usate senza troppe preoccupazioni. Tutto questo è dimostrato dal fatto che il Parlamento italiano ha dato la possibilità alle donne maggiorenni di acquistare la pillola del giorno dopo senza l’obbligo di ricetta.

Un consiglio! Se si trova a dover acquistare una pillola del giorno dopo, quando entra in farmacia, non chieda ” vorrei la pillola del giorno dopo” perché in questo modo la farmacista sarà libera di scegliere fra due prodotti; uno con l’efficacia del 70/ 80% e un altro con efficacia di oltre il 90%. La sua richiesta in questa eventualità dovrà essere ” mi dà ELLAONE”, che è quella con efficacia maggiore e che può essere assunta fino a cinque giorni dopo il rapporto al rischio.